ARCHIVED 1.2.6. Terminologia monolingue e terminologia comparata

 

Archived Content

Information identified as archived is provided for reference, research or recordkeeping purposes. It is not subject to the Government of Canada Web Standards and has not been altered or updated since it was archived. Please contact us to request a format other than those available.

Consult the Pavel in ...

Español Português Italiano Nederlands العربية

Previous page Next page

La peculiarità dell’attività terminologica monolingue, come è facile immaginare, è quella di essere svolta in una sola lingua, principalmente in fase di pianificazione linguistica. Questa attività consiste nello spoglio di testi specialistici per rintracciare i prestiti illeciti e le lacune nella designazione dei concetti. Ogni lingua soggetta a una pianificazione linguistica ragionata può essere arricchita di nuovi termini, chiamati anche neologismi. Questo può avvenire al fine di denominare i concetti specialistici presi a prestito da altre lingue insieme alla loro designazione originale, per designare nuovi concetti specialistici nella lingua che li ha inventati, oppure per sostituire termini desueti o imprecisi, nati in modo spontaneo e diffusi senza aver compiuto un’analisi terminologica preventiva.

Al di là dell’attività di pianificazione linguistica, la terminologia monolingue può rispondere ai bisogni di efficacità della comunicazione ogni qualvolta venga privilegiato l’uso di un solo termine a un insieme di termini contraddittori utilizzati in maniera parallela. Un ulteriore contesto favorevole alla terminologia monolingue può essere creato tramite la rapida evoluzione dei concetti appartenenti a un dominio all’interno del quale viene inserita immediatamente la loro descrizione, la definizione e l’ analisi terminologica delle loro designazioni successive. In questi casi, la terminologia monolingue favorisce la creazione di dossier terminologici attraverso lo studio dei quali è possibile estrapolare le norme terminologiche.

D’altra parte, si parla di terminologia comparata quando due o più lingue si trovano a contatto fra loro. In questi casi, l’analisi concettuale si svolge contemporaneamente o seguendo una successione in tutte le lingue di lavoro. Il risultato mostra spesso differenze nella scomposizione dei concetti e nell’equivalenza dei termini che li designano a seconda del genio di ogni lingua. La ricerca terminologica è in grado di studiare queste differenze e fornire dei termini equivalenti appropriati.

Paragonando i vari sistemi concettuali e le loro designazioni nelle lingue in uso è possibile portare alla luce diverse lacune sul piano della definizione, su quello dell’attribuzione di una denominazione, che vengono colmate attraverso la formazione costante di nuovi termini e nuove definizioni. Questa attività contribuisce a rendere efficace la comunicazione interlinguistica e a distribuire le conoscenze specialistiche in maniera corretta fra membri di culture e tradizioni differenti.

Il ruolo del terminologo comparatista in seno ad una comunità multilingue di specialisti di una stessa disciplina consiste nel descrivere le differenze che vengono riscontrate lungo il lavoro, nel consultare colleghi linguisti o specialisti del dominio preso in analisi sottoponendo loro delle designazioni da esaminare e convalidare. Affinché tali proposte terminologiche siano ritenute valide e accettabili, la loro elaborazione deve basarsi su una solida conoscenza della lingua di arrivo e delle regole di formazione lessicale che la caratterizzano, tenendo conto del vocabolario terminologico già esistente nel dominio considerato e integrandosi ad esso in maniera armoniosa. Bisogna anche cercare di presentare queste proposte in modo chiaro e convincente.