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3.5.6. Il contesto

Un buon contesto fornisce informazioni sulle caratteristiche essenziali del concetto (contesti definitori) o per lo meno su alcune sue caratteristiche (contesti esplicativi) mostrando, allo stesso tempo, l’uso del termine nel discorso. Differentemente da questi due tipi di contesti, che permettono a chi redige una scheda di stabilire la convergenza terminologica, il contesto associativo attesta unicamente l’esistenza del termine all’interno della specialità presa in esame.

Esempi

Contesto definitorio (ipokaliemia) — "Infatti con nuovi modelli dialitici che evitano grandi e rapide variazioni ioniche intradialitiche, mediante la rimozione costante del potassio plasmatico, si evita l’ipokaliemia intradialitica e quindi tutte le conseguenze elettropatologiche che ne derivano, compreso l’allungamento dell’intervallo QT." (esempi tratti da appunti, lucidi e presentazioni del Prof. Bertaccini, esperto di terminologia). (Le caratteristiche essenziali sono evidenziate in corsivo).

Contesto esplicativo (catetere) — "L’immagine del proprio corpo, può inoltre essere influenzata negativamente dall’esistenza di un catetere addominale, ovvero di una FAV, specie quando coesistono cicatrici multiple conseguenza del fallimento di precedenti accessi vascolari." (esempi tratti da appunti, lucidi e presentazioni del Prof. Bertaccini, esperto di terminologia). (Le caratteristiche distintive sono evidenziate in corsivo).

Contesto associativo (bicarbonato) — "Il protocollo prevedeva inoltre l’utilizzo di un tampone a base di bicarbonato, un flusso ematico (Qb) di 300 ml/min, un flusso dialisato (Qd) di 500 ml/min e una durata della seduta dialitica di 240 min." (esempi tratti da appunti, lucidi e presentazioni del Prof. Bertaccini, esperto di terminologia).